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Letteratura Sportiva

La letteratura sportiva è il complesso di opere scritte, pervenute fino al presente, che trattano di attività fisiche individuali o collettive praticate secondo precise regole. Abbraccia la saggistica, la storia del costume, la memorialistica e la narrativa d’invenzione. Un ruolo centrale è occupato dallo sport del calcio.

ORIGINE. Nata in America negli anni Sessanta con le opere La solitudine del maratoneta di Alan Silitoe e The universal basebll association di Robert Coover, la letteratura sportiva si sviluppa come genere letterario in Europa e in Gran Bretagna, soltanto più tardi, nei primi anni Novanta. In Gran Bretagna fondamentali sono state l'opera Febbre a 90 (Fever Pitch) di Nick Hornby, il germogliare di riviste letterarie e il lavoro giornalistico e letterario di Jonathan Wilson. Febbre a 90 fu un libro rivoluzionario che scatenò un diluvio di libri britannici sul calcio. Tuttavia i nuovi libri sul calcio furono accolti con sospetto. Alcuni critici ritenevano che “scrittori” dal linguaggio ampolloso dovessero restare fuori da quello che tradizionalmente era un gioco della classe lavoratrice. Questi critici dicevano: “Il calcio è fatto da 22 uomini in pantaloncini che corrono qua e là dando calci a un pezzo di plastica. Non è un soggetto adatto alla letteratura”. Presto il nuovo genere raggiunse l’Europa continentale.


ITALIA. Durante lo stesso periodo anche in Italia si muoveva qualcosa, precisamente ad Arezzo. Un allora sconosciuto Enrico Mattesini fondò una piccola casa editrice dedicata interamente al valori dello sport. Si tratta di Limina, destinata a diventare una delle più importanti case editrice sportive italiane. Il primo libro pubblicato fu La farfalla granata di Nando Dalla Chiesa il quale riscosse un esplosivo successo. L'opera raccontava la storia dello sfortunato fuoriclasse del Torino Gigi Meroni. Successivamente altri successi furono il recupero dell'opera Herrera e Moratti di Gianni Brera, le autobiografie Una porta nel cielo di Roberto Baggio e Ho fatto piangere il Brasile di Paolo Rossi, poi ancora Viaggio nel calcio africano di Filippo Maria Ricci e tanti altri fino i giorni nostri. Prima di Enrico Mattesini in Italia mancava ordine e continuità editoriale del genere sportivo. Prima del suo avvento erano presenti soltanto titoli dispersi e libri sparsi, oltre che alle storiche colonne del Guerin Sportivo, rivista fondata nel 1912 da Giulio Corradino Corradini,


GIORNALISMO. A seguito della morte di Gianni Brera avvenuta nel 1992, vennero raccolti ed editati i suoi scritti, molti dei quali articoli di giornale. Da allora iniziò lentamente a diffondersi una sorta di sottogenere che andava oltre l'editoria libraria ed arrivava ad abbracciare le cronache sportive dei giornali. La letteratura sportiva si estendeva adagia anche nel giornalismo. Tale sottogenere è un argomento tuttora molto discusso e la sua credibilità per alcuni resta un dubbio. In questa categoria, oltre Gianni Brera, si ricordano giornalisti come Indro Montanelli, OrioVergani, Ugo Ojetti, Dino Buzzati, Bruno Roghi, Giorgio Tosatti e pochi altri, fino ai contemporanei Gianni Mura, Roberto Beccantini, Darwin Pastorin, Gianni Clerici ecc.

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